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Islanda. Difesa dello Spazio Aereo NATO. Conclusa la missione italiana di Air Policing

Con la partenza dei 4 velivoli Eurofighter dall’aeroporto di Keflavík è cominciata la fase di re-deployment degli assetti e del personale della Task Force Air 37th Wing, schierato nella missione in Islanda Northern Stork. La partenza dei velivoli segna la conclusione della missione di Air Policing per la difesa dello spazio aereo della NATO sopra i cieli dell’Islanda.

A partire dal 12 settembre e per tre settimane il distaccamento italiano ha assicurato l’integrità dello spazio aereo della NATO, rafforzando l’attività di sorveglianza dei cieli dell’Islanda che non possiede capacità e strutture per la difesa aerea autonoma.

Quattro i velivoli caccia Eurofighter e circa 120 gli uomini e le donne dell’Aeronautica Militare rischierati presso la base aerea della Icelandic Coast Guard di Keflavik, per garantire l’operazione di Interim Air Policing e per effettuare, al contempo, attività addestrativa congiunta anche con la Coast Guard islandese.

All’operazione hanno preso parte piloti, ufficiali tecnici, specialisti e personale logistico ed operativo del 4°, 36° e 37° Stormo. In tre settimane la Task Force Air ha svolto in totale più di 90 ore di volo, con oltre 22 sortite di scramble simulati per l’addestramento alla prontezza operativa, e numerose missioni addestrative per il mantenimento della piena operatività del personale navigante.

Sono state inoltre svolte attività addestrative congiunte con l’Icelandic Coast Guard, il N.O.R.A.D. (North American Aerospace Defence Command) e la U.S. Navy, al fine di migliorare la flessibilità degli assetti e in ottica di standardizzazione delle procedure.

L’Aeronautica Militare italiana partecipa con continuità all’Interim Air Policing di Albania (a partire dal 2009), della Slovenia (dal 2004), ed è già stata impegnata in Islanda nel giugno del 2013.

L’attività di Air Policing è condotta sin dal tempo di pace e consiste nella continua sorveglianza dell’integrità dello spazio aereo della NATO nonché nell’identificazione di eventuali sue violazioni all’integrità, dinanzi alle quali devono scattare appropriate azioni di contrasto, come, ad esempio, il decollo rapido di velivoli caccia intercettori, che in termini tecnici è definito scramble.

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