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Covid-19 e situazione lavoratori europei in Norvegia

Gli Ambasciatori di Polonia, Italia, Francia, Romania e Lituania (i paesi con il maggior numero di residenti in Norvegia, eccettuati i paesi nordici) hanno iniziato oggi una serie di incontri con le autorita’ norvegesi per attirare l’attenzione sul carattere vessatorio e spesso confuso di alcune delle disposizioni adottate – nell’ambito della prevenzione della diffusione del Covid-19 in Norvegia – nei confronti dei lavoratori stranieri, e lamentare l’applicazione non sempre coerente delle disposizioni adottate.

Oggi i cinque Ambasciatori hanno incontrato lo staff del Primo Ministro Solberg, e nei prossimi giorni incontreranno i tecnici del Ministero degli esteri e del Ministero della giustizia.

Principi chiave del messaggio trasmesso oggi all’Ambasciatore Tormod C. Endresen – Direttore generale per gli affari internazionali del Gabinetto Solberg – sono la necessita’ di assicurare, pur in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando,

la libera circolazione dei lavoratori europei in Norvegia e all’interno dell’area Schengen;il diritto di stabilirsi in Norvegia con un contratto di lavoro, e il diritto per gli studenti a seguire i loro studi in Norvegia.

Altre questioni / aree problematiche riguardano pure, specificamente:

1. gli schemi di compensazione per i lavoratori stranieri;

2. le procedure del portale web sulle autorizzazioni all’ingresso del personale tecnico, auspicando maggiore flessibilità;

3. maggiore flessibilità nella trattazione dei casi individuali;

4. le lentezze degli organi di polizia nella concessione dei permessi di soggiorno agli stranieri che ne hanno diritto.

In generale sono state pure rappresentate le difficolta’ che molte imprese registrano nel reperimento di lavoratori stranieri specializzati, soprattutto in determinati settori dell’economica (energia, cantieristica, infrastrutture).

Nei prossimi giorni proseguiranno le azioni per sensibilizzare le autorita’ norvegesi su tali temi.