1. Brindisi del Presidente della Repubblica italiana in occasione della Visita di Stato nel Regno di Norvegia
Maestà,
Altezze reali,
Signore e Signori,
desidero innanzitutto rivolgere un pensiero a Sua Maestà il Re, a cui rivolgo, insieme a mia figlia Laura, un augurio di pronta guarigione.
Ringrazio Sua Altezza Reale per le calorose parole di benvenuto e per l’accoglienza che, insieme a Sua Maestà la Regina, ci ha riservato al nostro arrivo a Oslo.
Sono estremamente grato per i sensi di amicizia e di stima con i quali sono stato accolto.
La stessa amicizia e stima che ho potuto testimoniare per mia parte in occasione della visita che le Loro Maestà compirono in Italia nel 2016.
Stasera, nella cornice di questo magnifico Palazzo Reale e di fronte a questa presenza di ospiti, si conferma in tutta la sua evidenza il fortissimo legame tra i nostri due Paesi e tra i nostri due popoli.
Altezza Reale,
norvegesi e italiani, in epoche distanti ed in periodi diversi tra loro, si sono spinti nell’esplorazione dei mari e dei continenti ben al di fuori di quello europeo, alla ricerca di nuove terre, di nuove rotte per i propri commerci e di nuovi rapporti con altri popoli.
Queste traiettorie parallele sono poi giunte a intersecarsi nel secolo scorso, quando Umberto Nobile e RoaldAmundsen congiunsero le proprie forze, la propria esperienza e la propria conoscenza e coraggio, nella memorabile impresa del primo volo umano sul Polo Nord.
L’Artico ha rappresentato a lungo un’area di cooperazione in nome della pace tra gli Stati e dell’esplorazione da parte del genere umano.
Non a caso l’Italia ha voluto essere osservatore partecipante nel Consiglio Artico, uno dei luoghi dove si gioca il futuro degli equilibri ambientali del mondo.
Nel solco di Nobile e Amundsen sono state aperte strade e collaborazioni che cento anni dopo, così come allora, i nostri Paesi desiderano condividere e sviluppare.
Domani, nella storica città di Trondheim, avrò modo di toccare con mano una delle nuove frontiere della nostra cooperazione, quella delle energie rinnovabili.
Al Politecnico di Trondheim ricercatori norvegesi e italiani lavorano fianco a fianco per trovare soluzioni innovative in grado di garantire al nostro pianeta una crescita sostenibile.
Già oggi, qui nella vostra capitale, ho potuto apprezzare i tanti segni di incontro tra i nostri popoli e le nostre culture.
Sono grato a Sua Maestà la Regina e a Sua Altezza Reale per averci voluto accompagnare nella visita del Museo Nazionale, che è espressione di questo scambio proficuo.
Si tratta del Museo che vanta il maggior numero di opere di Artemisia Gentileschi fuori dall’Italia, e uno studio italiano ha curato l’allestimento del Museo stesso.
Mi ha colpito anche come nel porto interno di Oslo, fluttuante sull’acqua in mezzo al fiordo, sia installata una scultura dell’artista italiana Monica Bonvicini: iceberg, specchio, nave, a un tempo. Rappresentazione della mutevolezza dell’ambiente e della sua forza, della grandiosità del Nord.
Allo stesso modo, riecheggiano in Italia l’arte e la cultura norvegesi: numerose sono le tracce lasciate dagli anni vissuti nel nostro Paese da Henrik Ibsen, così come quelle della grande scrittrice Sigrid Undset, che vinse il premio Nobel per la letteratura due anni dopo l’italiana sua contemporanea Grazia Deledda. Due donne che, dai poli opposti d’Europa, affrontarono, in anticipo sui tempi, i temi dell’emancipazione femminile e dell’impegno sociale, esempi di un coraggio di cui oggi ancora si avverte il bisogno.
Altezza Reale,
oltre un secolo fa, Fridtjof Nansen, esploratore polare, scienziato, primo Alto Commissario per i rifugiati della Società delle Nazioni e, poi, Premio Nobel per la Pace – alla memoria del quale sono oggi dedicati un albero e un cippo al Giardino dei Giusti di Milano – pronunciava queste parole:
“La storia della razza umana è una lotta continua dalle tenebre alla luce”.
Oggi, Norvegia e Italia sono unite nella lotta contro le tenebre che l’insensata aggressione della Federazione Russa all’Ucraina cerca di portare nel nostro continente.
Insieme, nell’Alleanza Atlantica, difendiamo la nostra comune visione di una comunità internazionale fondata sul multilateralismo, sul rispetto della indipendenza e della sovranità di ciascuno Stato, sui valori di libertà e democrazia e sulla salvaguardia della dignità umana e di quei diritti fondamentali che consideriamo irrinunciabili, e quindi incomprimibili.
Di fronte alle gravi minacce al mondo che insieme abbiamo costruito dopo le sofferenze della Seconda Guerra Mondiale, Norvegia e Italia, assieme agli altri Paesi della comunità internazionale e ai propri partner in Europa, non sono rimasti inerti.
È proprio nella immediata risposta a queste sfide che i nostri Paesi hanno dato concreta prova di voler garantire in maniera inequivoca la difesa della democrazia e dei propri valori fondamentali, e di saper interpretare al meglio il proprio ruolo storico di sostenitori della libertà e della pace, per sé stessi e per i membri di tutta la più grande comunità internazionale.
Altezza Reale,
È con questo stesso spirito che – ne sono certo – i nostri Paesi sapranno procedere uniti nel loro percorso futuro, grazie alla solidità del sostegno reciproco e alla preziosa collaborazione che ne contraddistingue il rapporto.
Con questi sentimenti, levo il calice all’amicizia tra i nostri Paesi e i nostri popoli, mentre formulo, a nome della Repubblica Italiana, i migliori auguri di guarigione a Sua Maestà il Re e di benessere a tutta la Famiglia Reale e ai cittadini del Regno di Norvegia.
2. Brindisi del Principe Ereditario Haakon in occasione della Visita di Stato nel Regno di Norvegia
Sua Eccellenza il Presidente della Repubblica Italiana
Signora Laura Mattarella
Tutti voi qui presenti
Come sapete, il Re ha dovuto rinunciare oggi alla Sua presenza per motivi di salute. Ne è molto dispiaciuto, ma è in via di guarigione. Mi ha chiesto di porgere a ognuno di voi i Suoi più cordiali saluti.
Il Re, la Regina, la Principessa ereditaria ed io attendevamo da tempo questa visita di Stato ed è con grande piacere che vi diamo il benvenuto in Norvegia. Sono passati sette anni da quando il Re e la Regina vi hanno incontrato a Roma e so che sono molto grati per l’ospitalità che avete mostrato loro.
Da allora, noi in Europa siamo stati messi a dura prova. Le sofferenze che la pandemia ha inflitto ai nostri paesi e ai nostri popoli sono ancora difficili da comprendere appieno.
Siamo molto riconoscenti per la capacità di azione dell’Italia, la volontà di condividere il sapere e la solidarietà che avete dimostrato nei confronti della Norvegia e di altri paesi. Tutto questo mentre voi stessi vi trovavate a fronteggiare una situazione estremamente complessa.
Compiendo scelte gravose come ha fatto l’Italia in una fase iniziale, la diffusione del contagio in e dall’Italia è stata significativamente limitata. Molte vite sono state salvate grazie al vostro impegno e ai vostri sforzi.
Ora l’Europa si trova ad affrontare la crisi più ardua in materia di sicurezza nazionale dai tempi della Seconda guerra mondiale. Condanniamo fermamente la guerra di aggressione che la Russia sta conducendo contro l’Ucraina. La brutalità in atto sfugge alla nostra comprensione. In un momento simile, l’intesa. tra alleati stretti e partner diventa estremamente significativa.
Desidero pertanto ringraziarvi per la nostra positiva collaborazione in seno alla NATO e per l’importante sostegno italiano fornito all’Ucraina.
Le buone relazioni esistenti tra i nostri Paesi hanno radici lunghe e solide. Umberto Nobile e Roald Amundsen sono stati in questo dei pionieri. Insieme hanno mostrato al mondo, nel 1926, che partendo dall’Europa era possibile trasvolare il Polo Nord a bordo di un dirigibile e raggiungere l’America. I pionieri di oggi i ricercatori e le aziende italiani e norvegesi- stanno sviluppando nuove e importanti soluzioni che ci accomunano nella lotta contro il cambiamento climatico.
Ecco perché sono estremamente felice per la nostra visita di domani a Trondheim. Li avremo modo di vedere esempi che confermano la continuità della nostra comune tradizione pionieristica che si riflette attraverso la creazione di soluzioni innovative in fatto eoliche offshore, trasporto marittimo verde, cattura e stoccaggio del carbonio.
Al pari di tantissimi norvegesi, il Re e la Regina, la Principessa ereditaria ed io nutriamo per l’Italia un rapporto caldo e sentito. Per molti di noi l’Italia è sinonimo di dolce vita.
Godiamo appieno della sua natura e architettura, del suo cibo meraviglioso e dell’unicità della sua cultura. Non più tardi dell’anno scorso, la Regina ha avuto il grande piacere di partecipare nuovamente alla prestigiosa Biennale di Venezia. Negli ultimi anni, scrittori e scrittrici italiani, come Elena Ferrante e Natalia Ginzburg, hanno riscosso l’apprezzamento nuovi lettori in Norvegia. Ringraziamo a questo proposito i nostri valenti traduttori che grazie alla loro opera trasmettono la letteratura italiana al pubblico norvegese – e viceversa.
È anche difficile tralasciare lo sport quando si pensa all’Italia. È un piacere sapere che la fiamma olimpica dei giochi invernali tornerà nel 2026 nella vostra nazione, e di nuovo a Cortina. In quel momento saranno trascorsi 70 anni dall’ultima presenza in loco della fiamma. Ci attendiamo altresì gare emozionanti e combattute tra i nostri partecipanti.
Gli atleti italiani hanno saputo regalare momenti sportivi memorabili. Non dimentichiamo quando Silvio Fauner ha battuto Bjørn Dæhlie durante la staffetta a Lillehammer nel 1994.
Molti sono cresciuti negli anni ’90 con Manuela di Centa e Alberto Tomba come modelli e alcuni dei nostri più grandi paladini li hanno avuti come principali antagonisti. E quest’anno potete vantare un campione del mondo di pattinaggio di velocità sui 10.000 metri. I nostri complimenti a Davide Ghiotto!
Signor Presidente, cari ospiti,
quando durante il proibizionismo venne introdotto il divieto di importare bevande alcoliche in Norvegia, l’Italia, tra gli altri, aveva avanzato una richiesta: se la Norvegia non avesse acquistato il vino italiano, l’Italia non avrebbe comprato il pesce norvegese. La crisi fu scongiurata. Il Vinmonopolet, l’azienda di stato norvegese per la vendita di alcolici, venne istituito nel 1922. I norvegesi poterono così continuare ad apprezzare il vino italiano e gli italiani ad assaporare il pesce norvegese.
Stasera potremo così brindare a tutto ciò su cui si fonda la nostra amicizia nazionale e a tutto quanto di positivo il legame tra i nostri due paesi porterà negli anni a venire.
Vorrei proporre un brindisi – al Presidente della Repubblica Italiana, al popolo italiano e all’amicizia tra i nostri due paesi.
Foto: Slottet.no