L’Italiano, lingua di cultura: è questo il messaggio emerso con chiarezza nel seminario specializzato in lingua norvegese condotto presso l’Università di Oslo, lunedì 12 settembre, dalla Professoressa Elizaveta Khachaturyan, dal titolo “Parole della lingua italiana nel mondo”.
Khachaturyan in particolare ha mosso dalla triplice accezione del termine “cultura” (in senso elevato, in senso strumentale e come “competenza simbolica”) per illustrare i prestiti dalla nostra lingua ampiamente diffusi in Europa e nel mondo. Ne ha sottolineato la diversa valenza (come risposta a reali necessità linguistiche; come espressione di ricercatezza; come veicolo per l’introduzione di nuovi concetti). Ha altresì brevemente illustrato un interessante progetto dell’Università di Oslo sul prestigio della lingua italiana in Norvegia, che da una serie di interviste, in corso di elaborazione, risulta già essere elevato.
L’Ambasciatore Giorgio Novello, ricordando come il seminario costituisca una importante tappa dell’Evento Itinerante “Under the sign of excellence”, ha sottolineato il ruolo della nostra lingua come espressione privilegiata di quella latinitas perennis che oggi, come ben ricordava il Professor Salvatore Settis, conta quasi un miliardo di parlanti al mondo.
Nel sottolineare la profonda affinità tra l’italiano e la sua lingua madre, il latino, l’Ambasciatore ha letto alcuni versi di Mattia Butturini, recentemente riproposto sempre da Salvatore Settis, che sono contemporaneamente in perfetto italiano e in perfetto latino.
Ospito simbolico della serata: il saluto universale “ciao”, probabilmente la parola italiana più conosciuta al mondo.
Tra i partecipanti, il Presidente del Comitato di Oslo della Dante Alighieri, Sergio Scapin.
la prof.ssa Elizaveta Khachaturyan e l’Ambasciatore Giorgio Novello
l’introduzione dell’Ambasciatore Novello
un momento della conferenza della prof. Khachaturyan