Dal 17 febbraio 2020 l’Ambasciata d’Italia a Oslo abbandona il sistema di riscaldamento a gasolio e passa al teleriscaldamento. La scelta è il tassello aggiuntivo di un percorso, iniziato nel 2018 con l’iniziativa “Ambasciata ad Oslo Plastic Free”, che ha come obiettivo la graduale riduzione, fino a raggiungere ottimali emissioni zero, dell’impatto ambientale dell’Ambasciata, .
Con la decisione di passare al sistema del teleriscaldamento l’Ambasciata di Oslo si allinea alla normativa norvegese (FOR-2018-06-28-1060) che ha previsto, a partire dal gennaio 2020, il divieto dell’utilizzo del gasolio per il riscaldamento degli edifici, a favore dell’adozione di soluzioni alternative ad emissioni ridotte. La normativa si inserisce nel contesto della strategia norvegese per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra del 95% entro il 2030.
Fra le diverse opzioni percorribili (impianti geotermici, pompe di calore aria-acqua, teleriscaldamento) il teleriscaldamento è risultata essere, a seguito di uno studio di fattibilità tecnico-economica, l’opzione migliore: è una forma di riscaldamento rispettosa dell’ambiente, conveniente ed affidabile.
Il teleriscaldamento consiste nell’ approvvigionamento del calore prodotto da una centrale elettrica, collegata – attraverso un’apposita rete di distribuzione costituita da condotte sotterranee – a sottocentrali installate nell’edificio. Il sistema abbatte le emissioni di gas-serra (conseguenza dell’utilizzo del gasolio come fonte di riscaldamento), mentre permette il recupero energetico dei rifiuti residuali e commerciali, dalla cui combustione è prodotta una quota sempre maggiore del calore fornito. L’abbandono di combustibili fossili inserisce il sistema in un’economia di tipo circolare, altro fattore che contribuisce all’eco-sostenibilità del teleriscaldamento.
Infine, quella adottata è una soluzione efficiente anche dal punto di vista economico. Presenta il vantaggio di costi d’investimento relativamente bassi, di una lunga durata dell’impianto, e di un periodo di payback soddisfacente (poco meno di 8 anni affinché i flussi positivi dell’investimento compensino le uscite sostenute).
Inoltre, il teleriscaldamento è progettato in maniera tale da ottimizzare la produzione di calore: il riscaldamento è diretto in modo diverso a seconda della necessità degli ambienti. In questo modo vengono anche ridotti i costi di riscaldamento degli edifici dell’Ambasciata, particolarmente rilevanti a causa delle rigide condizioni climatiche del Paese. Per ultimo, a differenza degli altri sistemi, il teleriscaldamento permette di soddisfare l’intero fabbisogno dell’edificio e non deve essere integrato con altri sistemi.
Con il passaggio al teleriscaldamento, l’Ambasciata d’Italia a Oslo mostra che tradurre in scelte concrete l’impegno a ridurre il proprio impatto sul territorio e a contribuire alla lotta al cambiamento climatico è possibile. Quello appena concluso è stato un progetto importante, la cui buona riuscita può essere da esempio anche per altri enti ed istituzioni.