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Il naufragio di Pietro Querini a Røst (isole Lofoten) e la storia del baccalà in Italia

Pietro Querini, navigatore e mercante di nobile famiglia veneziana, partì, alla fine d’aprile del 1431, da Creta per le Fiandre al comando della “caracca” Gemma Querina con un carico di vino malvasia, spezie, cotone e altre preziose mercanzie di provenienza mediorientale.

Al largo delle coste della Spagna settentrionale, la nave fu colta da una terribile tempesta e gli uomini furono trasportati, dopo settimane di navigazione alla deriva, fino alle isole Lofoten in Norvegia, 200 km oltre il Circolo Polare Artico, dove naufragarono su un isolotto al largo dell´ultima isola dell´arcipelago, Røst.

Tratti in salvo da alcuni pescatori, prima di rientrare, attraverso un lungo viaggio via terra, a Venezia nell’ottobre del 1432, Pietro Querini e i superstiti dell´equipaggio furono ospiti di una comunità che nei diari viene descritta “pura e generosa” per un periodo che viene definito “100 giorni in paradiso”, 

A questa vicenda si fa risalire l’inizio del commercio dello stoccafisso e del baccalà dalla Norvegia all’Italia, paese a tutt’oggi consumatore di oltre il 90% di questo particolare prodotto norvegese.

 

Qui i particolari sulla straordinaria avventura di Querini e dei suoi uomini

DISPERSI NELL’ARTICO: LA STORIA DEI NAUFRAGHI VENEZIANI DELLA QUERINA

Qui il resoconto scritto da Pietro Querini

DIARIO DI PIETRO QUERINIl

 

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